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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), VII, 11
 
originale
 
11. Nec multo post adveniunt illi vinarios utres ferentes et gregatim pecua comminantes, unde praelectum grandem hircum annosum et horricomem Marti Secutori Comitique victimant. Et ilico prandium fabricatur opipare. Tunc hospes ille: "Non modo" inquit "exspoliationum praedarumque, verum etiam voluptatum vestrarum ducem me strenuum sentire debetis" et adgressus insigni facilitate naviter cuncta praeministrat. Verrit, sternit, coquit, tucceta concinnat, adponit scitule, sed praecipue poculis celebris grandibusque singulos ingurgitat. Interdum tamen simulatione promendi quae poscebat usus ad puellam commeabat adsidue, partisque subreptas clanculo et praegustatas a se potiones offerebat hilaris. At illa sumebat adpetenter et non numquam basiare volenti promptis saviolis adlubescebat. Quae res oppido mihi displicebat. "Hem oblita es nuptiarum tuique mutui cupitoris, puella virgo, et illi nescio cui recenti marito, quem tibi parentes iunxerunt, hunc advenam cruentumque percussorem praeponis? Nec te conscientia stimulat, sed adfectione calcata inter lanceas et gladios istos scortari tibi libet? Non rursum recurres ad asinum et rursum exitium mihi parabis? Re vera ludis de alieno corio."
 
traduzione
 
Poco dopo tornarono recando degli otri di vino e spingendo un intero gregge dal quale prelevarono un vecchio e grosso caprone e lo sacrificarono a Marte loro alleato e protettore. Poi prepararono un banchetto sontuoso: ?Potrete constatare,? fece lo straniero, ?come io sia un buon capo e non soltanto negli assalti e nei saccheggi ma anche quando si tratta di farvi divertire? e con estrema disinvoltura e abilit? si diede a sistemare ogni cosa: scop?, imband? la mensa, cucin? i cibi, prepar? le salse, dispose tutto in bell'ordine ma soprattutto fece ingurgitare agli altri numerosi e grandi calici di vino. Nel frattempo, fingendo di andare a prendere qualcosa che gli occorreva, si avvicinava ogni volta alla fanciulla e senza farsi vedere, tutto contento, le porgeva qualche bocconcino sottratto alla mensa o un calice di vino che lui aveva gi? sorseggiato. Dal canto suo ella accettava di gusto e quando il giovane faceva per baciarla, era sempre pronta a ricambiarlo coi suoi labbruzzi protesi. La cosa mi disgustava: ?Ve' la verginella? commentavo fra me, ?s'? gi? scordata delle nozze e del fidanzato cui i suoi genitori la promisero, e a lui ecco che preferisce uno sconosciuto, un assassino. E non sente rimorso, anzi, se l'? messo sotto i piedi il sentimento, e le piace star qui tra queste lance e queste spade a far la puttana. Ma se gli altri banditi se ne accorgono? Non verr? fuori un'altra volta il supplizio dell'asino? E costei non torner? ad essere la mia rovina? Ma questa veramente scherza con la pelle degli altri!?
 

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